Nel video l’intervista a Roberto Pieralli, Presidente Snami Emilia-Romagna
I futuri medici di base dell’Emilia-Romagna non ci stanno. Hanno scritto una lunga lettera, che diventerà una petizione aperta. La missiva è stata inviata, attraverso il sindacato Snami Emilia-Romagna, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro della Salute Orazio Schillaci e al presidente dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale. I medici hanno messo nero su bianco il loro disappunto per l’istituzione del nuovo «ruolo unico di assistenza primaria», che impone ai medici di medicina generale l’obbligo di svolgere contemporaneamente sia la classica attività di scelta, che orarie, ossia il ruolo dell’ex guardia medica. Un obbligo, che secondo il sindacato di categoria, ignora la realtà dei carichi di lavoro, creando condizioni insostenibili e degradando la figura del libero professionista, comprimendone di fatto l’autonomia lavorativa. Inoltre come annunciato dalla stessa Regione, per quest’anno sono previsti solo 175 posti da medico di base, a fronte di un bisogno, espresso dal territorio, di 1.441 figure.