In attesa di capire se la Serie A potrà ripartire, soprattutto dopo la positività al Covid-19 del difensore juventino Daniele Rugani che ha messo in quarantena Juve e Inter, il Sassuolo ha già la certezza di non poter più contare, almeno fino a fine 2020, sul difensore Filippo Romagna. Il centrale classe ‘97, arrivato in estate dal Cagliari, si è gravemente infortunato lunedì sera nella gara col Brescia: per lui gli esami hanno evidenziato la rottura del tendine rotuleo del ginocchio sinistro, con operazione già effettuata nella giornata di ieri. I tempi di recupero in questi casi variano dai 9 mesi all’anno, per una delle pedine più importanti della difesa di De Zerbi che dopo un inizio in panchina, chiuso nelle gerarchie da Chiriches, Ferrari e Marlon, ha rapidamente scalato posizioni e nelle ultime 18 gare di fila è sempre stato schierato dal tecnico neroverde. Il giocatore già immediatamente dopo l’infortunio sul suo profilo Instagram aveva tranquillizzato i tifosi sassolesi, spiegando come in questo momento un infortunio venga in secondo piano rispetto alla grave situazione sanitaria nazionale. Ma la sfida col Brescia, che potrebbe essere stata anche l’ultima in stagione per il Sassuolo, ha lasciato in eredità anche atri due infortuni, seppure meno gravi. Berardi ha subito una forte contusione al polpaccio con lesione all’adduttore sinistro, mentre al terzino Toljan è stata evidenziata una lesione all’adduttore sinistro.
ROTTURA DEL TENDINE. SASSUOLO, ROMAGNA FUORI ALMENO 9 MESI
E’ già terminato il 2020 del difensore del Sassuolo Filippo Romagna, che lunedì nella gara col Brescia si è procurato la rottura del tendine rotuleo del ginocchio sinistro. Per lui almeno 9 mesi di stop