Sapeva quello che stava facendo ed era in grado di valutare le conseguenze del suo gesto il 18 enne responsabile del rogo che la notte del 21 maggio scorso devastò il comando della Polizia Municipale di Mirandola e la palazzina sovrastante, causando la morte di due donne. Il giovane straniero è stato sottoposto a una perizia psichiatrica e gli esiti delle visite hanno confermato il disturbo della personalità, ma non tale da intaccare la sua capacità di intendere e di volere. Il ragazzo, identificato con il nome di Boraja Otman, si avvia verso il processo nel quale verrà giudicato come adulto. Nei giorni di scorsi la Cassazione ha respinto l’istanza presentata dal legale del giovane che aveva sollevato una eccezione di incompetenza, contestando la validità dell’esame auxologico, effettuato per accertare la vera età, ritenendo il modello di analisi non attuale e sostenendo inoltre, che il suo assistito avrebbe potuto essere effettivamente minorenne. Il giovane magrebino al momento resta in carcere e i reati contestati sono quello di furto aggravato e incendio doloso oltre che l’accusa di aver cagionato la morte di due persone. In fase di interrogatorio sembra che il giovane straniero non abbia mai parlato e tanto meno mostrato il minimo pentimento per il fatto criminale commesso.
ROGO DI MIRANDOLA, IL GIOVANE PIROMANE SAPEVA QUELLO CHE FACEVA
Il responsabile del rogo presso la caserma di Mirandola era capace di intendere e di volere. Gli esiti della perizia medica hanno confermato che il 18 magrebino era in grado di valutare le conseguenze del suo gesto. Ora sarà processato come un adulto