Nel video le interviste a:
- Luca Sebastiani – Avvocato di due detenuti
- Cosimo Zaccaria – Avvocato agenti di polizia penitenziaria
È stata infine rinviata l’udienza per l’archiviazione, chiesta dalla Procura, del fascicolo sulle presunte percosse e torture che 11 detenuti hanno denunciato durante la drammatica rivolta al Sant’Anna nel marzo del 2020. La prossima udienza è stata fissata il 2 maggio. I legali dei ristretti e l’associazione Antigone si sono opposti all’archiviazione, chiedendo un supplemento di indagine davanti alla GIP Carolina Clò.
I fascicoli sui 9 detenuti morti durante la stessa rivolta sono già stati archiviati, un’azione ritenuta ingiusta per l’associazione Antigone che oggi si dice fiduciosa, che il processo possa andare avanti almeno per fare piena luce sulle denunce di tortura. Per l’avvocato Simona Filippi ci sarebbero riscontri che attestano che i detenuti sono stati malmenati.
Gli stessi ristretti avevano presentato documentazioni e referti delle visite fatte dopo essere stati trasferiti in altre carceri a seguito della sommossa. Per la Procura invece queste denunce sarebbero senza fondamento. Dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile non sarebbero emerse situazioni allarmanti in seno alla rivolta, da qui, la richiesta di archiviazione. Oggi dovrebbe arrivare la decisione della giudice, che tuttavia potrebbe riservarsi. Nel frattempo, non sono ancora chiuse le indagini sui 70 detenuti ritenuti responsabili della sommossa che portò alla parziale distruzione del carcere; va avanti invece alla corte europea di Strasburgo il ricorso dei familiari di una delle nove vittime contro l’archiviazione