Nel protocollo che il ministero presenterà ai sindacati non ci dovrebbe essere alcun riferimento al green pass, Le misure contenute sono quelle già previste dal verbale del Cts dello scorso 12 luglio. Dell’obbligo di certificazione verde se ne occuperà il Parlamento nelle prossime settimane quando dovrà trasformare in legge il decreto approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri. Confermate molte delle misure in vigore lo scorso anno: mascherine per tutti dai sei anni in su e igiene delle mani, turni di ingresso scaglionati e percorsi il più possibile separati di ingresso e uscita. Tra le altre regole previste dal protocollo per evitare la diffusione del coronavirus, sono previsti: turni anche in mensa, attivazione di un Help Desk per i presidi e di un tavolo di controllo con i sindacati, individuazione del referente Covid e di un medico competente per le emergenze delle singole scuole. In linea generale e qualora logisticamente possibile, si legge nel protocollo, “si raccomanda di mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e di assicurare, anche nelle zone bianche, la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra del docente”. “Nelle aule scolastiche, si legge ancora nel protocollo, è opportuno tenere aperte leggermente e contemporaneamente una o più ante delle finestre in modo intermittente o continuo. Nel caso in cui dovessero essere individuati casi di positività al coronavirus tra alunni o personale scolastico, le regole restano quelle dello scorso anno. La persona positiva dovrà tornare a casa e si attiveranno le procedure con la Asl: con una sola differenza. Per i vaccinati dovranno passare soltanto 7 giorni e non più 10 per fare il tampone di conferma e tornare a scuola.