Nel 2021 “sono stati circa 200” i casi di pedofilia e pedopornografia trattati dal Compartimento Polizia postale e delle comunicazioni Emilia-Romagna, con “famiglie e vittime costrette a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti consapevoli, con la circolazione illegale di immagini di violenza e con la condivisione in circuiti apparentemente anonimi e sulle darknet”. E “a riprova dell’aggravamento della minaccia contro infanzia e adolescenza in rete, cresce il numero di indagati per reati di pedopornografia e adescamento denunciati all’Autorità giudiziaria”, che lo scorso anno sono stati “circa 110, di cui otto arrestati”. Questi, in sintesi, i dati sulle attività svolte nel 2021 diffusi oggi dalla Polizia postale emiliano-romagnola in occasione della Giornata contro la pedofilia e la pedopornografia. E purtroppo, si legge in una nota, la situazione sembra destinata a peggiorare, in quanto “nel primo trimestre di quest’anno si contano già cinque arresti”, dato in crescita rispetto a quello del 2021. In particolare, sono state eseguite “due misure cautelari in carcere a carico di un uomo che abusava sessualmente della figlia minore e di un altro soggetto, conosciuto in rete e che, in concorso con lui, partecipava agli abusi sulla bambina”. Commentando i dati, il dirigente della Polizia postale dell’Emilia-Romagna, Geo Ceccaroli, evidenzia che “quanto accaduto negli ultimi due anni per l’emergenza pandemica ha accelerato i processi di avvicinamento tra bambini e internet, ha intensificato la reciproca attrazione tra adolescenza e servizi di rete sociale online e ha influenzato le abitudini quotidiane di ognuno di noi, imponendo una relazione sempre più stretta con il mondo virtuale e mostrando, però, velocemente il suo lato oscuro”.