Sul prezzo della benzina “c’è qualcuno che sta facendo il furbo”, c’è “una speculazione che non ha ragion d’essere”, e dunque Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, si augura che “il Governo e le autorità preposte intervengano. Ho l’impressione che qualcuno stia usando il tema della guerra per arricchirsi ancora di più”. Nel caso, dunque, va fermato: si adottino interventi contro la “speculazione. Il caro benzina ha una incidenza diretta sul trasporto ed è un problema serio. Vedo che il Governo valuta di agire sulle accise. Come fare, lo vedranno loro, ma qualcosa facciano: non si può star fermi, è inevitabile” reagire a chi alza troppo i prezzi solo per sfruttare il momento. Di pari passo, dice Bonaccini, vada l’aiutare “chi è nella disperazione: famiglie, imprese e un po’ anche gli enti locali” a causa del caro bollette. Bonaccini pensa anche al distretto della ceramica (quello modenese che realizza l’80% dei prodotti del settore, il 90% se si contano anche Imola e Faenza) e dove il costo dell’energia vale un terzo dei fatturati. La richiesta di produzione qui “era più alta che negli ultimi anni, ma alcune aziende ceramiche si sono fermate perchè a tenere aperto, anche producendo più di prima, hanno costi che fanno perdere parecchio. Vuoi prendertela con quegli imprenditori? Fai fatica”, dice Bonaccini pensando poi ai dipendenti in cassa integrazione, dunque con stipendio ridotto, bollette duplicate e carrello della spesa che costa di più (ma non c’è una crisi di disponibilità sugli scaffali, assicura il governatore). I problemi di questo particolare settore della ceramica “c’è qualcuno che non li capisce, anche al Governo, ma c’è qualcun altro che per fortuna capisce”, annota il presidente.