Quella del nuovo Esselunga di via Canaletto è una storia che intreccia urbanistica, economia e speranze. Quelle di un quartiere, la Sacca, che più di tutti ha subito le conseguenze dell’abbandono della produzione manifatturiera e agroalimentare. Fabbriche chiuse, terreni abbandonati e un senso di degrado hanno caratterizzato a lungo questa zona. Ma la sensazione dei cittadini è che, quello che accadrà domani, non sarà solo il taglio del nastro di un nuovo supermercato. Sarà, invece, almeno sul fronte dell’insediamento commerciale, la fine di una vicenda controversa – costellata di denunce, carte bollate, tribunali e sentenze – che si è trascinata per un quarto di secolo. Un momento simbolico per iniziare a scrivere un nuovo, atteso, capitolo. Dall’Ex mercato Bestiame con il suo “Rotore” all’ex edificio Stallini e molto altro ancora. Il punto vendita si inserisce, infatti, in un contesto più esteso che aspira a trasformarsi, con interventi di riqualificazione urbana e di housing sociale che prevedono anche nuove aree verdi e infrastrutture migliorate. Un primo passo verso una rinascita più ampia, attesa a lungo.