Un infarto nella serata di sabato e l’immediato trasferimento al Policlinico Gemelli di Roma. Il cardinale Camillo Ruini, 93 anni compiuti lo scorso febbraio e considerato tra le figure più importanti della chiesa italiana della fine del ventesimo secolo, è ricoverato in terapia intensiva al nosocomio romano. Il porporato è vigile, le sue condizioni cliniche sono al momento stabili. Già oggi potrebbe essere trasferito in reparto. Nato a Sassuolo il 19 febbraio 1931, l’ex presidente della Conferenza episcopale italiana e vicario ai tempi di Papa Wojtyla a Roma, ha accusato dolori al petto mentre si trovava nella nella sua abitazione all’interno del Seminario Minore, sull’Aurelia, vicino alle Mura Vaticane. È stato quindi trasportato d’urgenza all’ospedale romano dove, “in considerazione dell’età avanzata e della sua storia clinica – si legge in una nota del Gemelli -, si è reso necessario il ricovero in terapia intensiva cardiologica”. L’ultima volta che ha avuto seri problemi di salute, almeno secondo le notizie ufficiali, è stata nel 2015 quando fu ricoverato all’istituto di ricerca Neuromed di Pozzilli (Isernia) per accertamenti. Proseguono ora monitoraggio e terapie. Intanto, sulle bacheche social non sono mancati anche commenti di cattivo gusto, molti dei quali offensivi, compresi auguri di morte da parte di alcuni utenti nei confronti dell’anziano prelato.