La nomina di Fabrizio Curcio verrà formalizzata probabilmente il 7 gennaio, in occasione del primo consiglio dei ministri, ma il primo dossier per il nuovo commissario per l’alluvione appare già chiaro: il punto di partenza è un nucleo di opere del valore di 800 milioni di euro per mettere in sicurezza un territorio che più volte si è dimostrato fragile. L’obiettivo è quello di accelerare nella loro attuazione, mettendole in campo nell’arco di tre anni. L’elenco di opere da fare è lungo, tra queste ci sono l’aumento della capacità idraulica dei bacini, interventi per il consolidamento dei versanti colpiti dalle frane a Modena, Reggio Emilia, Bologna, Forlì, Cesena e Rimini, la sistemazione del nodo idraulico del Marzeno, l’ottimizzazione della capacità di laminazione naturale del Lamone a nord di Faenza, poi interventi su altri fiumi, tra i quali Secchia e Panaro. Si tratta di quell’insieme di opere contenute nel “Piano speciale stralcio” che il commissario uscente, Francesco Paolo Figliuolo aveva condiviso, mettendo momentaneamente sul piatto appena 90 milioni. Come detto, ora l’obiettivo è quello di partire quanto prima, accelerando i tempi dell’ordinaria amministrazione anche collaborazione con i consorzi di bonifica e con il ministero dell’Ambiente e selezionando insieme a sindaci ed enti locali le opere prioritarie
RICOSTRUZIONE ALLUVIONE, PRIMO DOSSIER PER CURCIO: OPERE PER 800 MILIONI
800 milioni di euro per mettere in sicurezza il territorio emiliano-romagnolo. Da qui riparte il lavoro di Fabrizio Curcio, il nuovo commissario per l’alluvione. L’obiettivo è di accelerare sulle opere sul nodo idraulico