Dal 1° gennaio è scattato l’obbligo di ricetta elettronica. Questo significa che tutte le prescrizioni a carico del Servizio sanitario nazionale devono essere effettuate nel formato digitale, incluse le cosiddette “ricette bianche”. Quella cartacea però resterà comunque ancora per un po’ operativa, dando il via ad una nuova fase transitoria che andrà avanti in attesa che il ministero della Salute, insieme al Mef e all’Agenzia italiana del Farmaco, forniscano le indicazioni su come occorrerà procedere nei prossimi mesi. In questa fase, i medici continueranno a prescrivere in formato elettronico, ma le farmacie potranno comunque erogare farmaci anche con ricette cartacee, per evitare disagi ai cittadini. Nel dettaglio la dematerializzazione delle ricette mediche rappresenterà una vera e propria rivoluzione: quelle in formato digitale affluiranno nel fascicolo sanitario elettronico con la possibilità ulteriore di essere ricevute anche via mail o whatsapp. Il paziente dovrà quindi consegnare il codice ottenuto al farmacista. Una decisione che però ha sollevato svariati dubbi: a preoccupare oltre ai malfunzionamenti tecnici anche le difficoltà nelle quali potrebbero incorrere gli anziani meno avvezzi alla tecnologia. Secondo Istat, infatti, il 30% delle persone sopra i 65 anni non ha mai utilizzato Internet e una percentuale altrettanto significativa non possiede uno smartphone, strumenti fondamentali per accedere al nuovo servizio.