Nel video l’intervista a Roberto Guidetti, Professore Associato di Zoologia
Spopolano sul web grazie a canali di divulgazione e curiosità zoologiche, ma sono sconosciuti ai più e molto hanno ancora da rivelare anche agli stessi scienziati. Parliamo dei misteriosi tardigradi, minuscoli animaletti anche detti “orsetti d’acqua”, da tempo sotto le lenti dei microscopi di tutto il mondo, compresi quelli modenesi. Proprio nella nostra città un gruppo di ricercatori Unimore è riuscito a scoprire altre tre specie di “orsetti d’acqua”, risultato che ha meritato una pubblicazione su una prestigiosa rivista scientifica. Ma perché i tardigradi sono così interessanti? La risposta si trova nelle loro incredibili capacità di sopravvivere a temperature estreme, dai 150 ai -273°, o di sopportare l’esposizione a radiazioni. Una resistenza possibile grazie a un procedimento chiamato anidrobiosi, che porta i tardigradi a seccarsi e a vivere senza acqua per un prolungato periodo di tempo. Il segreto di questo processo è ciò che gli scienziati mirano a svelare, per riuscire ad applicarlo alle cure umane. L’enorme forza dei tardigradi, contenuta in meno di un millimetro di dimensioni, ha ispirato i ricercatori modenesi, che hanno scelto di dedicare una delle specie a Greta Thunberg