La sconfitta di mercoledì a Macerata è stata molto probabilmente l’ultimo tassello di una decisione che era già stata portata avanti da fine 2020. Il Carpi ieri sera ha esonerato mister Sandro Pochesci, nonostante un contratto ancora in essere fino al giugno del 2022, affidandosi a Luciano Foschi, nelle ultime due stagioni alla guida del Ravenna. La decisione arriva a qualche giorno dall’addio col dg Alfonso Morrone, pure legato al Carpi per un altro anno e mezzo. Insieme, dirigente e tecnico, erano arrivati in estate nel tumultuoso cambio di proprietà guidato da Cerea Banca e da Simone Morelli, già uscito di scena a metà ottobre. Pochesci aveva preso in mano la squadra più giovane del torneo contribuendo alla partenza lanciata dei biancorossi, che poi si è assestata, con i due mesi finali del 2020 senza vittoria, con l’attuale dodicesimo posto, a -2 dai playoff e +6 sui playout con due gare ancora da recuperare. Ma qualcosa, strada facendo, si è rotto nel rapporto con la proprietà, come evidenziato dalle parole del presidente Matteo Mantovani, che nel commentare l’esonero ha spiegato come fossero venute meno “la condivisione degli obiettivi e la modalità del loro perseguimento, un cortocircuito risolvibile solo con la separazione”. Una svolta che ha lasciato di sasso i tifosi, molti dei quali hanno manifestato sui social la loro vicinanza a Pochesci. Ora toccherà a Luciano Foschi, che domani verrà presentato alla stampa e in sette giorni si misurerà subito con tre gare tutte in salita con Samb, Feralpi e Mantova. Classe 1967, Foschi prima dei due anni a Ravenna, aperti col traguardo dei playoff e chiusi con l’esonero durante i playout, ha maturato una lunga esperienza in C con Novara, Teramo, Reggiana, Torres, Alessandria, Savona, Pordenone, Renate e Livorno conquistando due promozioni, con in mezzo due stagioni da vice di Di Carlo in Serie A al Chievo e al Livorno.