L’Emilia-Romagna attende di conoscere il proprio destino (e quello di altre 11 regioni e province autonome che potrebbero diventare gialle, più le province autonome di Trento e Bolzano) con le riaperture annunciate per il 26 aprile dal governo-Draghi.
Sono giorni decisivi. Due i nodi all’attenzione del premier e del Comitato Tecnico Scientifico: il ventilato pass per lo spostamento tra regioni e il coprifuoco, da allentare o addirittura cancellare. Sul tavolo, tuttavia, ci sono anche il nodo-scuola, con i governatori che spingono per riaperture differenziate e i criteri per la riapertura dei ristoranti, che potrebbero essere considerati troppo rigidi, soprattutto per i locali privi di spazi all’aperto. Da stabilire anche la tempistica per la riapertura di piscine e palestre e di cinema, teatri e sale da concerto: per partecipare ad eventi, potrebbe, infatti, servire il già citato pass sanitario, che prevede – oltre alla solita autocertificazione – anche uno dei tre documenti ritenuti necessari (il certificato di vaccinazione, quello di avvenuta guarigione dal Covid o l’esito negativo del tampone fatto nelle 48 ore precedenti), ma solo se in una regione non gialla. E’ evidente che il caos – oltre alle interpretazioni non corrette – è dietro l’angolo. E il governo dovrà intervenire con norme che garantiscano la maggiore comprensione possibile dei provvedimenti presi.
Il pass per gli spostamenti tra regioni sarà in linea con il “Green Pass” dell’Unione Europea e potrebbe diventare operativo non prima di giugno-luglio. Nel frattempo, l’ipotesi più concreta è utilizzare una app che contenga le informazioni sanitarie, da esibire a richiesta.