Da tempo i residenti in via Nonantolana, nei pressi dei civici 222 e 225, a due passi dalle Scuole elementari Collodi, protestano e denunciano una situazione invivibile tra droga, prostitute e bivacchi continui. L’area tra i due numeri civici dell’arteria nella prima periferia modenese è percepita come terra di nessuno dove le risse di notte sono numerose e la presenza di persone poco raccomandabili è sotto gli occhi di tutti. A facilitare lo stato di degrado e a dare riparo a tutto questo un casotto abbandonato e un enorme cantiere interrotto a fianco di un vecchio palazzo abbandonato. Ora le decine di famiglie tra modenesi e immigrati determinati a cambiare questo stato di cose hanno scritto una dura lettera al sindaco Gianfranco Muzzarelli, che aveva anticipato la riapertura del cantiere il prossimo mese e a dopo l’estate quelli sul palazzone. Ma ai residenti queste parole non bastano, non hanno fiducia che alle parole possano seguire i fatti. Non si vede nessuna luce in fondo al tunnel, queste alcune delle considerazioni inviate al sindaco. Scorati, i residenti, temono di dover rimanere ancora a lungo nel degrado che circonda le loro abitazioni con la paura di uscire per il timore di essere assaliti dai balordi o di essere derubati. Quindi, scrivono, cosa dobbiamo fare, continuiamo a barricarci in casa? La sicurezza in via Nonantolana è esplosiva con spaccio e consumo di droga alla luce del sole, cantine aperte e auto vandalizzate. Una richiesta di immediata soluzione viene sottoposta al sindaco Muzzarelli, il palazzone deve essere sigillato, reso inaccessibile e abbattuto il piccolo locale a fianco mentre il cantiere interrotto deve essere recintato da tutti i lati per impedirne l’ingresso. “La periferia di Modena non può somigliare a quella di un paese trascurato”