La pandemia da Covid-19 pesa sull’economia dell’Emilia-Romagna del terzo trimestre 2020. Lo conferma Unioncamere nel suo ultimo report, nel quale emerge un settore del commercio ancora in forte affanno. Le previsioni di vendita a fine settembre erano positive, benché le più basse dal 2012, ma nel monitoraggio sono a segno meno numerosi comparti. A soffrire di più è il dettaglio specializzato non alimentare, che ha subito una perdita del 4,5%, mentre ha perso molto meno, l’1,1% il comparto specializzato alimentare. La piccola distribuzione, da uno a cinque addetti, ha accusato un calo sensibile, pari al -3,9%. Anche le imprese di media dimensione, da sei a 19 addetti, registrano una caduta delle vendite simile, mai sperimentata tra il 2014 e il 2019. Al contrario, ancora una volta hanno “beneficiato della situazione” iper, super e grandi magazzini, segnando un altro aumento delle vendite, pari al 3,4%. In generale, le vendite a prezzi correnti hanno subito una flessione del 2,4% nel terzo trimestre 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Intanto, si riduce la base imprenditoriale. Le imprese attive nel commercio al dettaglio erano quasi 43mila al 30 settembre: rispetto ad un anno prima, la loro consistenza è diminuita del 2,4%, pari a un calo di 1.055 unità.
REPORT UNIONCAMERE, A SETTEMBRE -2,4% DI VENDITE RISPETTO AL 2019
Cala di oltre 1000 unità la consistenza di imprese attive nel commercio al dettaglio al 30 settembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. A confermarlo è un report di Unioncamere Emilia-Romagna, che evidenzia ancora un grave affanno nel settore