Sarà un’Italia quasi tutta gialla quella che probabilmente uscirà dal prossimo monitoraggio del Comitato Tecnico Scientifico. L’unica regione che dovrebbe rimanere arancione è la Valle d’Aosta. Il timore di una fascia più scura per quei territori con l’Rt in rialzo si sta allontanando con la ridefinizione dei parametri per decidere le tinte. Proprio l’indice Rt per come è stato utilizzato fino ad oggi non sarà più determinante per decidere i colori. I governatori delle regioni, dopo il pressing per declassarlo, insistono nel tenere in considerazione l’indice Rt ospedaliero, che rileva le richieste di ospedalizzazione dei contagiati. Dunque, è la pressione sugli ospedali che dovrebbe fare la differenza e su questo punto Governo e Conferenza troveranno punto d’accordo che sarà poi sottoposto alla cabina di regia di lunedì – e non venerdì – con gli esperti del Cts in cui si parlerà anche dicoprifuoco e riaperture. L’ipotesi su cui sarà trovata una sintesi ruota intorno a un nuovo modello di valutazione del rischio contagio, che mantiene l’impostazione a 4 colori (bianco, giallo, arancione e rosso). Sul tavolo, l’idea di valutare le tinte attraverso altrettanti livelli di rischio legati a incidenza, e mantenimento dei tassi di occupazione dei posti letto.
REGIONI A COLORI, VERSO UN’ITALIA IN GIALLO. CAMBIANO I PARAMETRI
Si allontana il rischio della zona arancione in Emilia-Romagna. Il Comitato Tecnico Scientifico è al lavoro per la ridefinizione dei parametri, con il superamento dell’indice Rt