Nel video l’intervista a Davide Ferraresi, Legambiente Modena
“Andavo a 30 all’ora… per non prendere la multa!”. No, non se la immaginava proprio così la canzone Gianni Morandi. Però ci si adatta, perché adesso Bologna è ufficialmente una “Città 30”, il primo grande centro italiano a adottare questo regolamento su una vasta zona del capoluogo. Entro sei anni, anche Modena seguirà la sua stessa onda, con quasi 120 chilometri di strade che vedranno fissato il limite. La domanda viene allora spontanea: quanto inciderà questo limite sull’ambiente? La letteratura scientifica non è ancora molto vasta sul tema e imbattersi in “bufale” è molto facile, ad esempio quella secondo cui “le auto che vanno più piano inquinano di più”. Certo, molto dipende anche dal tipo di guida, di automobile e di strada. Ma al momento sembra che l’introduzione delle zone 30 faccia più bene che male all’ambiente. Secondo uno studio, basato su test reali su strada, ha evidenziato come una riduzione della velocità dai 50 ai 30 km/h taglia del 40% le emissioni di ossidi d’azoto e del 10% le polveri sottili, portando anche a un beneficio ambientale, perché ci sarebbe un minor consumo di carburante, del 12%. Ma queste misure saranno davvero sufficienti a combattere l’inquinamento che assedia anche la Ghirlandina?