Nel video l’intervista a Camillo Giovanni Meo, Comandante Compagnia Carabinieri Sassuolo
Due tunisini regolari di 29 e 38 anni e due italiani di 50 e 55 anni. Tutti con precedenti per furti e rapine, tutti residenti a Castelvolturno, comune dal quale erano soliti partire periodicamente per compiere rapine al nord. In un mese e mezzo, da aprile e maggio scorsi, 5 in provincia di Modena. Ora sono tutti in carcere. I Carabinieri de nucleo operativo della compagnia di Sassuolo si sono messi sulle loro tracce dopo il colpo, la mattina del 3 aprile, al supemercato Caddy di Maranello. Minacce alle commesse con l’uso di pistolam razzia dell’incasso e fuga a bordo di un auto presa a noleggio, posteggiata lontano dagli obiettivi, verso Castelvolturno. Nei loro colpi la banda usava uno stessa schema criminale. La banda aveva preso di mira la provincia di Modena. Una settimana dopo il colpo a Maranello assaltano l’11 aprile due farmacie a Vignola, la vignolese e la brodano. Uso delle armi e personale aggredito e chiuso dentro agli sgabuzzini per guadagnarsi la fuga gettano allarme sociale. E facendo leva sull’alllarme sociale pochi giorno i 4 fingono di essere carabinieri per commettere un colpo in una casa privata abitata da una donna. I colpi prosegue in un negozio di Padova poi ancora a Modena il 19 maggio, alla farmacia san Faustino. In tutto bottino in denaro da 51 mila euro. I Carabinieri nel frattempo, nonostante l’abilità criminale della banda che agisce sempre con guanti passamontagna e auto anonime posteggiate lontano dai luoghi presi di mira, hanno raccolto indizi schiaccianti che spingono la procura ad emettere gli ordini di carcerazione. Eseguiti dagli stessi carabinieri di sassuolo a Castelvolturno dove si trovavano i due tunisini e a Vicenza dove i due italiani avevano trovato ospitalità da una amica