Nel video l’intervista a:
– Rossella Benedicenti, Psicologa
– Maria Corvese, Responsabile progetto “Ri-So”
Oltre 80 scuole coinvolte, assieme a 170 insegnanti, per combattere un fenomeno purtroppo sempre più frequente, e che gli anni di pandemia hanno contribuito a diffondere ancora maggiormente. Parliamo dei ragazzi “eremiti”, noti anche come Hikikomori. La parola deriva dal giapponese e descrive un particolare disturbo psichiatrico, che si manifesta attraverso ritiro sociale, auto-esclusione dal mondo esterno, isolamento e rifiuto totale per ogni forma di relazione. Per contrastare il fenomeno, l’Ausl modenese, di concerto con l’Ufficio scolastico provinciale, ha avviato già nel 2021 il progetto “Ri-So” sul ritiro sociale, che prevede la presa in carico dei ragazzi prima che diventi cronica, avviandoli a percorsi che li riportino a una socializzazione. E il covid, che ha costretto al distanziamento sociale e pure alla DAD, ha sicuramente aggravato il fenomeno. Per cercare di intervenire in tempo, bisogna prestare attenzione ai primi campanelli d’allarme.