La quarta ondata Covid sembra ormai nella sua fase discendente. Certo, mai abbassare la guardia perché la circolazione prosegue ancora, come testimoniano i dati elaborati dalla Fondazione Gimbe: i 50 mila nuovi casi al giorno, il tasso di positività dei tamponi al 10% e quasi 1,3 milioni di casi attualmente positivi dimostrano che il virus non è scomparso. Ma l’Rt scende a 0.73, mai così basso in Italia da giugno scorso. La pressione sugli ospedali si attenua, per quanto in 8 regioni italiane la percentuale di ricoverati nelle terapie intensive resti sopra la soglia limite del 10%. Tra queste c’è l’Emilia-Romagna che ha un tasso di occupazione dei reparti intensivi attorno all’11%, mentre nelle aree ordinare si attesta sul 18%, 3 punti percentuali in più rispetto alla soglia critica fissata al 15%. Situazione comunque in netto miglioramento.
A livello nazionale intanto, dal 31 marzo, cesserà, lo stato di Emergenza e quindi dal 1° aprile si tornerà alla normalità. Ma già prima di aprile, il premier Mario Draghi procederà con alcuni allentamenti: da inizio marzo stop alla quarantena per chi arriva da Paesi extra europei e dal 10 via libera per snack al cinema, nei teatri e negli stadi, così come alle visite in ospedale. Il primo aprile sarà il giorno a partire da cui le scuole resteranno sempre aperte per tutti, dicendo addio alle quarantene da contatto e non sarà più obbligatoria la Ffp2. Addio anche al super green pass all’aperto e per hotel e mezzi di trasporto. Ma Gimbe avverte: se i dati consentono di guardare al futuro con ottimismo, non è accettabile “approfittare”, sostiene la Fondazione, la fine dello stato di emergenza per abbandonare tutte le misure di precauzione come mascherine al chiuso e isolamento dei positivi, indispensabili per consentire la completa riapertura di tutte le attività.