Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione, con il balzo dei beni energetici che si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto. È quanto denuncia Coldiretti, pronta a manifestare giovedì prossimo nelle principali piazze italiane. Una situazione insostenibile. Lamenta l’associazione di categoria, che mette a rischio le forniture alimentari del Paese garantite da 740mila imprese agricole che non hanno mai smesso di lavorare durante la pandemia ed ora sono strozzate dalle speculazioni. Per questo decine di migliaia di allevatori ed agricoltori della Coldiretti con trattori e animali al seguito lasciano le campagne giovedì 17 febbraio dalle ore 9,00 ed invadono le città, da nord a sud del Paese, per salvare l’agroalimentare Made in Italy e difendere l’economia, il lavoro ed il territorio. Non mancheranno azioni eclatanti a sostegno delle proposte della Coldiretti per garantire il giusto prezzo con la lotta alle speculazioni, assicurare liquidità alle imprese e sbloccare gli interventi per il settore fermati dalla burocrazia ma anche i progetti concreti per cogliere le opportunità che vengono dall’agricoltura con le fonti energetiche rinnovabili, dal biogas al fotovoltaico sui tetti di aziende e stalle.
PROTESTA COLDIRETTI: GIOVEDÌ AGRICOLTORI E ALLEVATORI IN PIAZZA
Scenderanno in piazza giovedì 17 febbraio nelle principali città italiane gli agricoltori e gli allevatori di Coldiretti. Alla base della protesta i compensi alla categoria talmente ridotti da non riuscire a coprire i costi di produzione, soprattutto ora con il forte aumento dei beni energetici