Nel video l’intervista a Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e Nonantola
Milioni di ucraini sono stati obbligati a lasciare le loro case, le loro città, spesso anche i confini del paese, per cercare nel resto d’Europa un rifugio dalla guerra che prosegue ormai da un anno. Oltre 61mila sono arrivati in Italia. Per loro è stata annunciata una proroga di sei mesi per i permessi di soggiorno in scadenza il 4 marzo. Molti sono arrivati anche a Modena, che si è fatta nuova, temporanea casa di circa 3mila persone. Nella sola città della Ghirlandina sono poco più di 1.100 le persone giunte dallo scoppio della guerra. Tra loro quasi 200 minori, inseriti in percorsi scolastici, e numerosissime donne. Una macchina di aiuti e solidarietà che a Modena si è attivata in pochi giorni, a partire dalla comunità ucraina già presente, che si è fatta carico di raccogliere beni di prima necessità da inviare al fronte e di trovare alloggi per i profughi che qui non avevano già amici o familiari. Tantissime le associazioni che hanno poi prestato aiuto, servizi e alloggi. Nell’ambito dell’accoglienza diffusa anche la Caritas ha dato il suo contributo: tra il Centro Papa Francesco e le comunità parrocchiali, più di cento persone sono state aiutate.