Nel video l’intervista a Federica Rolli, Direttore Attività sociosanitarie Ausl Modena
Anche Modena accoglie i primi profughi in fuga dall’Afghanistan. Due strutture ricettive della nostra provincia sono state preparate per ospitare 100 persone che hanno prestato servizio nell’ambito della missione Italia-Nato e che ora temono ritorsioni da parte dei talebani. Si tratta soprattutto di famiglie con bambini. La maggior parte dei nuclei famigliari resteranno all’Hotel Concordia di San Possidonio, già noto per aver dato alloggio a persone sottoposto a isolamento a causa del Covid, e dove sono accolte 70 persone. 30, invece, coloro che sono accolti a Modena, all’Hotel Emilia, in zona Bruciata. 12 di queste sono donne, ci sono tre bambini di 4, 7 e 9 anni e altri due minori, di 13 e 15 anni, oltre a un 18enne. Sono essenzialmente 3-4 gruppi parentali di personae che lavoravano nell’ambito della missione Italia Nato. È stata una mattinata di lavoro intenso per i sanitari dell’Ausl e per i volontari della Protezione Civile, impegnati nel predisporre le sanificazioni e le misure necessarie all’accoglienza. I 100 profughi dovranno osservare nei due hotel il periodo di quarantena obbligatorio previsto per ogni viaggiatore che arriva dall’estero. Ancora incerto il futuro di queste persone una volta finito il periodo di isolamento. Alcune di loro potrebbero trattenersi nella nostra provincia, inserendosi nella rete di accoglienza. Questo rappresenta il secondo flusso di profughi arrivati nella nostra regione. Prima di Modena, le province di Piacenza e Parma avevano a inizio settimana offerto ospitalità a 108 persone in fuga.