Sono 24 finora i profughi afghani minorenni accolti a Modena e provincia dalle cooperative sociali aderenti a Confcooperative. Nei prossimi giorni potrebbero arrivarne altri.
Dopo la presa di Kabul da parte dei talebani, infatti, non si ferma l’accoglienza dei profughi, arrivati in Italia perlopiù tramite corridoi umanitari.
«Le cooperative sociali hanno mostrato, ancor di più in queste settimane, la loro attenzione e sensibilità al rispetto dei diritti umani e politici, mettendo in campo competenze utili all’accoglienza e integrazione – dichiara Elena Oliva, presidente di Federsolidarietà, l’organismo che rappresenta le cooperative sociali aderenti a Confcooperative Modena – A fuggire dall’Afghanistan sono stati soprattutto interi nuclei familiari, anche allargati. Abbiamo cercato di accoglierli rispettando i legami di origine e la storia personale di ognuno».
Le tre cooperative sociali modenesi coinvolte (Caleidos e Ceis di Modena, Il Mantello di Carpi) si stanno coordinando tra loro con proposte progettuali comuni, praticabili ed efficaci. L’obiettivo, dopo aver individuato i luoghi di accoglienza, rimane l’inserimento della persona nella comunità ospitante e il soddisfacimento dei bisogni primari, come casa, lavoro, salute e scuola per i più piccoli.
«Le nostre cooperative si sono messe subito a disposizione delle autorità, affrontando difficoltà burocratiche, logistiche e gestionali – aggiunge Oliva – I percorsi di accoglienza e integrazione proseguono con le realtà già impegnate sul territorio. Tra i valori che contraddistinguono le cooperative sociali e il territorio modenese, infatti, ci sono l’accoglienza e inclusione. Sono valori utili non solo ad alleviare le difficoltà dei profughi, da qualunque parte del mondo essi provengano, – conclude la presidente di Confcooperative Federsolidarietà Modena – ma necessari per costruire un futuro migliore per le nostre comunità».