Mancano all’appello tra i 4.500 e i 5000 infermieri in Emilia Romagna, una mancanza che si sente principalmente fuori dagli ospedali, nelle strutture per anziani ma anche in quelle case della salute che, secondo i piani della Regione, grazie ai fondi del Pnrr dovrebbero diventare il pilastro della sanità territoriale.
Sono circa trenta mila gli infermieri che oggi lavorano in Emilia-Romagna, troppo pochi secondo le stime dell’Ordine che li rappresenta, e difficili da reperire.
A parere degli addetti ai lavori, l’unica soluzione per poter ovviare a questa carenza è l’aumento dei posti disponibili nei corsi di laurea in infermieristica, di pari passo con più tirocini negli ospedali.
Quest’anno la Regione Emilia Romagna ha fatto una richiesta di 2.500 infermieri ma l’offerta formativa nelle università per l’anno accademico 2022/2023 prevede 1.541 posti. Su mille studenti che studiano per diventare infermieri, poi, in media il 25% non arriva alla meta. Per ammortizzare quel 25% occorre aumentare l’offerta formativa di un’Università ancora a numero chiuso ma anche la disponibilità da parte degli ospedali di accettare un numero maggiore di tirocini, passaggio fondamentale per mettere subito al lavoro i neo laureati.