Continua anche per il mese di aprile a preoccupare la variazione del cosiddetto “carrello della spesa”. Un incremento che a Modena è più contenuto, con un 2% di aumento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e contro il 2,7% a livello nazionale.
Si tratta di un dato positivo, che però esalta ancora di più quello estremamente negativo: la fortissima crescita degli alimentari non lavorati, vale a dire dei prodotti freschi (carne, pesce, frutta e verdura). La crescita dei prezzi dei prodotti freschi registra a Modena un clamoroso +5%, contro il dato nazionale del 4,3% e tenendo conto di una inflazione generale attorno allo zero. Gli incrementi più vistosi si sono registrati sulla frutta e verdura; Federconsumatori ha ricevuto molte proteste e segnalazioni di anomalie.
L’associazione di categoria porta ad esempio la vicenda di una consumatrice di Camposanto che dopo aver acquistato delle melanzane a 5.10 Euro al Kg presso un supermercato locale ha trovato poi a San Felice, la stessa qualità di melanzane ad 1.85 euro. Convinta di trovarsi di fronte ad un errore, è ritornata lo stesso giorno nel supermercato di Camposanto, scoprendo che il prezzo delle melanzane era cresciuto a 5.70, più di tre volte il prezzo d’acquisto richiesto a San Felice, distante appena 6 km.
I motivi della crescita di frutta e verdura sono essenzialmente speculativi e sono stati favoriti dalla forte domanda, dai limiti di movimento, dalla chiusura o la riduzione dei mercati all’aperto e degli spacci contadini.