Nel video l’intervista a Cesare Pizzolla, Coordinatore Cgil zona Sassuolo
Un primo maggio finalmente in piazza, dopo due anni di pandemia, non solo in città ma anche in numerosi comuni della provincia. Sono stati sette i centri che si sono riuniti ieri sotto slogan di pace e richieste di un mondo del lavoro migliore. Qui siamo a Sassuolo, dove la banda cittadina ha accompagnato il corteo fino in piazza Garibaldi dove dal palco hanno parlato i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. Le richieste delle sigle hanno un doppio orizzonte: uno emergenziale che volge all’immediato, e un altro proiettato al futuro. Tra i diritti da garantire, anche quello a un lavoro sicuro, chiosano i sindacati. Dal 2020 al 2021 gli infortuni nella nostra provincia sono aumentati del 15%. Calate invece le morti bianche, che dalle 24 del 2020 sono diventate 14. Comunque tante, troppe. E se la perdita di una vita umana non è misurabile, dall’altra uno studio condotto dalla Statale di Milano ha rilevato come i decessi sul lavoro, gli infortuni e le malattie professionali pesino sull’economia del Paese. Secondo l’analisi, tra costi indiretti come le spese sanitarie o la perdita del reddito e i costi indiretti, ad esempio la riduzione capacità lavorativa e la perdita di produzione, la mancata sicurezza sui luoghi di lavoro può arrivare a bruciare fino al 6,3% del PIL