Non intendono cedere i dipendenti della Mozarc di Mirandola, ex Bellco, oggi in presidio per il secondo giorno consecutivo per chiedere certezze sul proprio futuro. Al grido della lavoratrice seguono gli applausi delle colleghe il cui posto è messo a rischio dalla decisione dell’azienda, comunicata ieri come un fulmine a ciel sereno, di chiudere lo stabilimento produttivo. 350 dipendenti che rischiano di rimanere a casa. Il 70% di loro sono donne. Oggi nei loro occhi la stanchezza, il timore, ma anche la voglia di lottare per il proprio lavoro. L’azienda ha deciso di chiudere la produzione per concentrarsi sulla sezione di ricerca e sviluppo. La decisione sarebbe stata maturata in uno scenario in cui l’erosione dei prezzi di mercato rende difficile il mantenimento della produzione stessa. Il sentore che qualcosa stesse andando male in azienda c’era, dicono i lavoratori in presidio, ma dall’altra parte l’azienda ha avuto modo anche di investire su nuovi macchinari. Una situazione confusa in cui nessuno ha visto arrivare la comunicazione netta dello stop alla linea produttiva.
PRESIDIO ALLA MOZARC, I DIPENDENTI: “NOI CI INCATENIAMO QUI”
Chiedono lavoro e dignità i dipendenti della Mozarc di Mirandola a rischio dopo l'annuncio della imminente chiusura della produzione. Nel secondo giorno di manifestazione promettono di incatenarsi finché l'azienda non darà loro risposte