L’Emilia-Romagna aspetta il generale Figliuolo e intanto avverte: non si potrà ricostruire come prima, agendo sul semplice “rischio residuo”, come vogliono le norme. Ad insistere sulla celerità e su una nuova modalità di intervento è la vicepresidente della Regione con delega ambientale, Irene Priolo che ha ribadito: “Questo non basta, dobbiamo fare manutenzione in maniera differente rispetto al passato, a partire dalla collina, abbiamo bisogno di fermezza e non di un dibattito politico che consuma e non risolve i problemi”. Secondo la Priolo il nodo ancora da sciogliere riguarda i compiti del generale Figliuolo, ancora sconosciuti ai singoli rappresentanti dei territori colpiti, e il tema delle risorse da stanziare. La prima richiesta avanzata dalla Regione, di 1,9 miliardi, ma servirà solo a coprire le spese per ripristinare gli interventi più urgenti ma non per ricostruire. Intanto il Commissario alla ricostruzione post alluvione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, sarà in Emilia-Romagna lunedì 3 luglio per un primo incontro con le Istituzioni, gli amministratori locali e le parti sociali, insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Dopo un sorvolo nelle aree colpite, nella sede della Regione, incontrerà anche i presidenti delle Province interessate, con loro anche il sindaco di Forlì, e, a seguire, i componenti del Patto per il lavoro e per il clima. Forse in quell’occasione verranno comunicate le prime linee guida sugli interventi da attuare.