L’ufficialità è arrivata. Il Consiglio dei ministri, su proposta della Presidente Giorgia Meloni, ha deliberato la nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo a Commissario straordinario alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione di maggio. L’ufficiale degli alpini, ai sensi del decreto, resterà in carica fino al 30 giugno 2024. Nel testo viene anche quantificata la struttura di supporto che avrà al suo fianco: 60 membri, dipendenti delle pubbliche amministrazioni centrali e degli enti territoriali, cui si potranno aggiungere cinque esperti o consulenti. Il commissario Figliuolo ha così davanti a sé un anno di lavoro per gestire l’uscita dall’emergenza in cui sono piombati centinaia di comuni in Emilia-Romagna, e anche in parte di Marche e Toscana. L’incarico è prorogabile ma di fatto non sembra combaciare con la stessa durata prevista dal decreto per utilizzare i due miliardi e mezzo di euro stanziati da Roma e suddivisi in tre anni. Intanto, nonostante le perplessità sulla cifra dei fondi, avanzate dal sindaco di Ravenna che ribadisce come tale somma non basterà a coprire le esigenze del territorio, il Partito Democratico si è messo a lavoro per convocare entro luglio, le prime commissioni assembleari in Romagna. Secondo una prima stima fatta dalla Regione, in totale ammonterebbe a 9 miliardi di euro la cifra utile a sistemare strade e ponti, ricostruire e ristrutturare case, palazzi e aziende, risarcire gli agricoltori a cui l’acqua ha distrutto i campi