Erano stati mesi caldi quelli a cavallo fra 2017 e 2018; mesi di scioperi, contestazioni e polemiche, sfociati il 23 settembre dello scorso anno con il fallimento dell’azienda di lavorazioni carni Castelfrigo di Castelnuovo Rangone. Una vicenda che trova oggi un lieto fine. Dopo una prima asta andata deserta il Gruppo Cremonini Inalca ha acquistato la Castefrigo per 7 milioni di euro. Un’operazione che salva anche i 125 posti di lavoro “con contratto in essere” che rischiavano di perdere il posto dopo il fallimento. Inalca con questa operazione va a completare il proprio polo produttivo modenese ampliando la sfera di competenza anche alle carni suine e non soltanto bovine. Un polo produttivo che negli ultimi anni aveva già acquisito varie aziende del territorio come la ex Unipeg (che prima ancora era Castelcarni, sempre di Castelnuovo), e la ex Fimar di Solignano di Castelvetro, altra azienda che era fallita. Acquisendo la Castelfrigo Inalca si è aggiudicata macchinari, arredi, attrezzature, giacenze e contratti di lavoro (80 lavoratori assunti direttamente e 45 con contratti di somministrazione attraverso agenzia interinale). L’azienda con personale già formato è di fatto praticamente pronta a riprendere l’attività con grande sollievo delle 125 famiglie coinvolte nel fallimento.
POLO CARNI INALCA ACQUISICE CASTELFRIGO, SALVI 125 LAVORATORI
Inalca ha acquisito la Castelfrigo di Castelnuovo Rangone che aveva dichiarato fallimento lo scorso settembre. Nell’operazione sono stati salvati 125 posti di lavoro