Le recenti affermazioni del presidente nazionale di Confindustria l’emiliano Emanuele Orsini, rispetto al tema dell’abitare, aprono sicuramente uno scenario nuovo nella contrattazione rispetto alle politiche di welfare per le lavoratrici ed i lavoratori.

Un tema molto sensibile per il quale però occorre passare ai fatti: la casa è un’emergenza anche in provincia di Modena che chiede risposte urgenti non più rinviabili.

Gli affitti di mercato schizzano a livelli insostenibili per chi oggi  vive, studia e lavora nella nostra città e nella nostra provincia.

Per via di sterili politiche nazionali, ed i ritardi di quelle regionali, anche il territorio modenese è sempre meno una meta ambita da lavoratrici e lavoratori che, per via del mancato aggancio dei salari all’inflazione reale che negli ultimi anni ha registrato degli aumenti a doppia cifra, lavori precari quindi poco retribuiti, cassa integrazione dilagante, non riescono a vivere dignitosamente.

Pertanto anche il ruolo delle associazioni datoriali per noi può essere decisivo; non si può da una parte lamentare la mancanza di professioni e personale e dall’altra non creare le condizioni di accoglienza per le  persone che sono il core bussiness di ogni azienda degna del nome, garantendo magari anche un contributo economico per la casa, utile per farli trasferire e vivere nel modenese.

Noi siamo convinti che questa è una sfida che va affrontata insieme, con tutti gli interlocutori sia politici che delle parti sociali, magari interessando anche le associazioni dei proprietari immobiliari.

Se si vuole rilanciare la centralità del tessuto industriale di Modena e non perdere le sfide che il mercato del lavoro in modo preponderante ci sta ponendo, il tema dell’abitare va affrontato immediatamente.