Non è stato un primo semestre facile per le micro, piccole e medie imprese modenesi. Da una parte, il saldo negativo per profitti e produzione, rispettivamente del 31,4% e del 15,6%. Dall’altra, invece, i rilevanti aumenti – quasi del doppio – per manodopera e costo delle materie prime È un quadro a luci e ombre, quello fotografato da Lapam Confartigianato sullo stato di salute dell’imprenditorialità nella nostra provincia nel 2024. Un anno che si dimostra poco incoraggiante dove, a pesare, vi è anche il netto calo negli ordini e negli investimenti, sebbene negli anni immediatamente post Covid oltre la metà delle imprese intervistate abbiano visto crescere il fatturato, anche del 5% in più. Si conferma anche la difficoltà nel reperire manodopera specializzata: per gli imprenditori associati, mancherebbero infatti percorsi scolastici adeguati a formare le competenze di cui necessitano le imprese. Non ultimo, tra le motivazioni, anche la questione demografica, cioè, la mancanza di candidati: da qui al 2040, a Modena, verrà a mancare il 22% della forza lavoro, in gran parte proprio nel manifatturiero, settore dove le micro, piccole e medie imprese faticano maggiormente e osservano i cali più significativi.