E’ davvero la fine di un’epoca. Lo storico Kiwi di Piumazzo era già da tempo una ex discoteca, diventata praticamente una discarica, eppure rimaneva lì, come ricordo di un mondo di divertimenti ormai passato.
L’incendio, di probabile origine dolosa, divampato la sera di lunedì scorso, ha incenerito una parte dell’ex Kiwi e una parte dei nostri ricordi.
A prendere fuoco sono stati materiali di diverso tipo: all’interno dell’ex discoteca si trovava una gran quantità di rifiuti, tra cui molti pneumatici, depositati in maniera abusiva nel corso degli anni.
Il rogo ha poi coinvolto tubo dell’impianto di aerazione che erano stati dismessi e ammassati.

L’Arpae e lo stesso sindaco di Castelfranco Emilia, Giovanni Gargano, hanno prontamente rassicurato la popolazione: non risultano problemi per la sanità pubblica, grazie anche al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco, che hanno circoscritto l’incendio.

Tesi confermata dagli stessi Organi di procedura, gli enti che si occupano della gestione della struttura dell’ex Kiwi: in particolare, non c’è alcun pericolo amianto.
L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, a cavallo tra fine Novecento e inizio Duemila, aveva effettuato diversi controlli specifici, rilevando la completa assenza di amianto.
E nell’estate scorso, Arpae ha fatto un altro sopralluogo per monitorare la situazione e, anche in quel caso, l’esito è risultato negativo rispetto all’eventuale presenza di amianto.

Alla struttura è stato assegnato un curatore fallimentare solamente nella seconda metà del 2023, dopo la liquidazione della Cooprocon di Pavullo, che ne aveva acquistato la proprietà.
Da allora l’area era stata sigillata, predisponendo fin da subito un piano di bonifica e messa in sicurezza, con una serie di perizie e documenti terminata appena un mese fa.
Gli Organi di procedura attendono ora un’ordinanza di Arpae e del Comune di Castelfranco per gestire l’attività di smaltimento dei rifiuti, la sigillatura con mattoni dei varchi d’accesso e la saldatura in ferro del portone principale dell’edificio. Nel frattempo, sarà previsto un servizio di vigilanza privata.

I lavori non termineranno prima di fine 2024, poi – secondo un programma già previsto da mesi – l’immobile verrà messo in vendita all’asta, con una base di partenza di un milione e mezzo di euro.
L’area risulta appetibile da un punto di vista residenziale, vista la crescita demografica di Piumazzo: in passato si era ventilata persino la possibilità di costruire un centro commerciale, ma all’epoca mancavano i fondi.

Da segnalare, infine, l’interessante proposta di un gruppo di storici dee-jay del Kiwi: una raccolta fondi per i primissimi lavori di messa in sicurezza e, dopo, la disponibilità ad organizzare festival ed eventi musicali.
In ogni caso, l’edificio del Kiwi potrà anche risorgere, ma difficilmente sarà ancora una sala da ballo e di divertimento.