Negozi che chiudono, negozi che non aprono. A partire dalla pandemia, il commercio modenese si è ritrovato a dover fronteggiare numeri davvero preoccupanti, confermati da Confesercenti: da una parte ci sono infatti le oltre 1350 imprese “mai nate”. Dall’altra, invece, ci sono le chiusure: 298 le attività in meno in provincia, anche nel 2023, di cui -190 nel solo commercio al dettaglio. In soldoni, sono più le imprese che abbassano serranda rispetto a quelle che tentano di alzarla. Ma, a quanto pare, ci rinunciano fin dal principio. Perché le difficoltà ci sono. E sono tante, troppe. Chi ha un’attività a Modena e cerca di portarla avanti, non si sorprende davanti a questi dati critici. Aprire e portare avanti una piccola attività, oggi, è più facile a dirsi che a farsi. Realizzazione personale e voglia di mettersi in gioco non bastano più. Servono incentivi e tutele per accompagnare la piccola imprenditoria in un mercato sempre più complesso.
PICCOLE IMPRESE, UN DRAMMA TRA ATTIVITÀ FALLITE E “MAI NATE”
Quella di via Nonantolana è solo una delle oltre 200 attività che hanno chiuso in provincia. Ma a preoccupare, oggi, è anche e soprattutto la frenata delle nascite di imprese sul territorio.