Pensato e attivato il 31 dicembre scorso come un presidio che garantisce la presenza quotidiana della Polizia locale in piazza Matteotti, in quella che di fatto era diventata luogo di aggregazioni moleste e disturbanti per residenti e commercianti, a distanza di sei mesi d’attività ci si inizia a domandare se sia servito a qualcosa oppure no. Difficile sapere con esattezza quanti cittadini si siano complessivamente rivolti al presidio, ma stando al primo bilancio tracciato ieri in Consiglio Comunale dall’Assessora alla Sicurezza Integrata, Alessandra Camporota, in risposta all’interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Negrini che l’ha bollato come “fallimento”, sarebbero stati circa una decina gli interventi della Locale, di cui sette attività di Polizia giudiziaria. Dati d’attività pressoché invariati se confrontati con quelli del medesimo periodo dell’anno precedente, quando il presidio ancora non esisteva. Eppure, secondo Camporota, a cambiare sarebbe la tempestività nel raccogliere tutti gli elementi utili alle indagini, incidendo positivamente sull’efficacia dell’intervento. Non sembrano essere, però, d’accordo quegli stessi commercianti e residenti che, con il presidio, volevano essere tutelati. Una delle principali criticità sollevate dai modenesi riguarda gli orari. Nel momento “clou” in cui occorrerebbe maggiore vigilanza, ovvero di notte, il presidio ha le serrande abbassate.