Cinque anni fa iniziava l’incubo della pandemia. Il 21 febbraio il ministro della Salute diramò un’ordinanza che prevedeva la quarantena obbligatoria per chi fosse stato a contatto con persone positive al Covid e sorveglianza attiva per chi era stato in aree a rischio. Vennero interrotte tutte le manifestazioni pubbliche e le attività commerciali non di pubblica utilità. Il giorno precedente era stato registrato il primo caso in Italia. Da lì a poco sarebbe stato attivato il primo lockdown, e poi l’obbligo di mascherina, l’avvio della campagna vaccinale, l’uso del green pass. Secondo i dati del ministero della Salute i morti sono stati oltre 197mila. Ad oggi, due anni dopo la fine dell’emergenza, un nuovo piano pandemico ancora non c’è. Solo in questi giorni il ministero della Salute ha inviato alle Regioni una bozza contenente nuove norme, non definitive. Il documento prevede, nel caso peggiore, fino a 3 milioni di ricoveri e oltre 360 mila persone con bisogno di cure in terapia intensiva e boccia le decisioni dall’alto e i Dpcm che costellarono quell’epoca con restrizioni e lockdown. Nella bozza si legge che è “escluso” l’utilizzo di atti amministrativi per l’adozione di ogni misura che possa essere coercitiva della libertà della persona o compressiva dei diritti civili e sociali. Stop quindi ai Dpcm: solo con leggi o atti aventi forza di legge e nel rispetto dei principi costituzionali “possono essere previste misure temporanee, straordinarie ed eccezionali”. Tra le altre cose nella bozza si riconosce l’uso dei vaccini come importante ma non come unico strumento di contrasto agli agenti patogeni. La bozza insiste inoltre sulle informazioni, che saranno divulgate dalle istituzioni preposte in maniera tempestiva e puntuale
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PIANO PANDEMICO, ARRIVA LA BOZZA CON LE NUOVE NORME: STOP AI DPCM
A cinque anni dalla diffusione del Covid, il Ministero della Salute sta lavorando a un nuovo piano pandemico. Niente più Dpcm, eventuali restrizioni delle libertà saranno regolamentate da leggi. Vaccini ritenuti importanti ma non “unici strumenti”