I 22 condannati vanno ad aggiungersi ai 14 imputati che hanno definito la propria posizione con patteggiamenti disposti con una sentenza emessa sempre ieri. Tra loro anche due coniugi modenesi, condannati a 8 anni di reclusione per tentata estorsione aggravata dal metodo e dall’agevolazione mafiosi. La coppia, apparentemente insospettabile, era stata accusata anche di aver commissionato il pestaggio di una donna, “colpevole” di stare proteggendo una coppia di parenti anziani dall’ingente patrimonio. L’operazione Perceverance è scaturita dalla fusione di due filoni investigativi curati dalla Polizia di Stato di Reggio Emilia e dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Modena, che avevano documentato, quale anello di congiunzione, la figura di Sarcone GrandeGiuseppe, ritenuto elemento di spicco del sodalizio ‘ndranghetistico emiliano condannato ieri a 18 anni di carcere. Sarcone era tra gli esponenti della consorteria di ‘Ndrangheta emiliana arrestati tra ottobre 2021 e marzo scorso per associazione di tipo mafioso e per tentata estorsione aggravata dal metodo e dall’agevolazione mafiosi. L’operazione Perceverance avrebbe ricostruito l’azione imprenditoriale mafiosa dei fratelli Sarcone dal 2000 in poi. Diverse le ipotesi di fittizia intestazione di beni e di quote societariearticolate operazioni di falsa fatturazione, oltre a condotte di falsa testimonianza commesse nel corso del maxi processo AEMILIA di primo grado, per favorire gli imputati di quel dibattimento. Oltre alle pene detentive, il Tribunale ha anche disposto la confisca di oltre due milioni di euro quale profitto illecito di 14 società, due immobili e un’autovettura.