Non tutti lo sanno, ma oggi è una giornata speciale per i patrimoni culturali di tutto il mondo. Nel 1982, ICOMOS, organizzazione internazionale che ha lo scopo di promuovere la conservazione, la protezione e la valorizzazione delle opere e dei luoghi di interesse culturale, ha dichiarato il 18 aprile come la Giornata internazionale dei monumenti e dei Siti. L’UNESCO ha approvato l’istituzione di questa data l’anno successivo, nell’83, durante la sua 22ª Conferenza Generale. Una giornata per ricordare quanto prezioso sia anche il patrimonio modenese, e in particolare il complesso costituito da Piazza Grande, il Duomo e la Ghirlandina, inserito nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità nel 1997 proprio dall’UNESCO. Il sito di Modena è stato iscritto sulla base di criteri culturali: esso “rappresenta un capolavoro del genio creativo dell’uomo”, ha ritenuto l’Unesco, poiché è espressione dell’attività di due personalità d’eccezione, l’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo. Agli inizi del XII secolo la Cattedrale di Modena in particolare fu uno dei principali luoghi di formazione di un nuovo linguaggio figurativo, destinato ad influenzare gli sviluppi del Romanico nella Pianura Padana, mentre il suo apparato scultoreo rappresenta un osservatorio privilegiato per capire il contesto culturale che accompagnò la rinascita della scultura monumentale in ambito europeo. L’intero complesso costituito dalla Cattedrale, dalla piazza e dalla torre “Ghirlandina”, diventata il simbolo dell’intera città, è ritenuto una “testimonianza unica o quantomeno eccezionale di una civiltà o di una tradizione scomparsa”, trattandosi di un esempio eminente di insediamento urbano legato ai valori della civiltà comunale, con il suo peculiare intreccio di funzioni religiose e civili.