Basta Rt “classico” e basta incidenza del contagio settimanale ogni 100mila abitanti. A farsi strada, nella metodologia con cui il Governo sceglie il passaggio tra un colore all’altro, è l’Rt ospedaliero, indicatore che misura la pressione sui nosocomi. L’ipotesi più probabile al momento è che il passaggio alla zona gialla scatti quando l’occupazione delle terapie intensive arriva a superare il 5%, e quella dei reparti ordinari il 10%. Ma le Regioni già chiedono di alzare questi valori, portando l’asticella al 15% per le terapie intensive e al 20 per le aree mediche. Considerando l’aumento dei contagi negli ultimi giorni alcune Regioni, stando al criterio dell’incidenza superiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti, rischiano il passaggio in zona gialla già dal prossimo lunedì. Motivo per cui il governo è chiamato a intervenire entro la fine di questa settimana per permettere a tutto il Paese di restare in zona bianca, almeno per il momento. Ciò che finora è solo un’ipotesi dovrebbe essere quindi confermata entro questo venerdì, giorno del consueto monitoraggio. L’Emilia-Romagna, che la settimana scorsa si è vista classificata a “rischio moderato”, si era presentata con un tasso di occupazione dei posti letto del 2% sia nelle terapie intensive che nelle aree mediche. Ma alcuni territori, come Campania, Calabria e Sicilia secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe, erano già al 5% dei posti letto occupati nelle aree più gravi. Da qui la richiesta di alzare il tetto.
PARAMETRI COLORI: ALLO STUDIO NUOVO DECRETO, LE IPOTESI
Non solo green pass: il governo è al lavoro anche per studiare nuovi parametri per il cambio di colore delle regioni. L’ipotesi è quella di basarsi sul numero dei ricoveri e sull’occupazione delle terapie intensive per passare in zona gialla