Lappello del procuratore Zincani ad abbassare i toni sembra sia già stato accolto: da più parti arriva una levata di scudi nei confronti del reparto del Policlinico finito sotto accusa dopo la lettera dellassociazione Amici del Cuore. In questo caso non è lUniversità a porsi a difesa della Cardiologia diretta dalla professoressa Maria Grazia Modena, ma un ente terzo, il sindacato Uil. «Non possiamo e non dobbiamo generalizzare – scrive Gerry Ferrara, segretario generale della Federazione Poteri Locali della Uil Emilia Romagna -, seppur con gli evidenti limiti citati: nellesprimere la piena solidarietà ai cittadini coinvolti in lesioni in conseguenza di errori subiti presso le strutture sanitarie modenesi, non vorremmo che da una vicenda gravissima come quella accaduta al Policlinico di Modena, i cui protagonisti sono stati sanzionati, lo stesso Policlinico si trasformasse in un mostro inefficiente. La campagna mediatica, in atto da più di un mese, risulta assolutamente denigratoria e non corrispondente alla realtà sanitaria della clinica Cardiologica e del Policlinico in toto, quasi mirata a screditare uno dei centri di eccellenza che è stato da sempre il fiore allocchiello della sanità modenese. Tutto ciò sta creando, inevitabilmente, un ingiustificato allarmismo tra gli utenti modenesi e non, minando nelle fondamenta il rapporto fiduciario medico-paziente non solo nel reparto di Emodinamica cardiologica (che pur è un centro di assoluta visibilità in campo nazionale) da cui è nato il motivo del contendere, ma anche gli altri servizi della cardiologia (reparto, Utic, Aritmologia e ambulatori) che svolgono tutti i giorni un riconosciuto servizio di eccellenza e apprezzato». Una considerazione comprensibile, anche se non bisogna dimenticare che le campagne mediatiche (se così si possono chiamare) rispondono esclusivamente al diritto dei lettori (cittadini, pazienti, utenti) ad essere informati. (da.fra.)