Il premier: se qualcuno vuole il mio posto lo dica apertamente Le tappe di «Impegno Italia»: riforme poi compito terminato
Ostenta sicurezza. Non tanto con la proverbiale calma dei forti quanto il sorriso che copre uno sfogo che vorrebbe celarsi. Enrico Letta risponde su tutto. «Laggiustamento non è sufficiente, bisogna tenere conto di quanto accaduto in tutti questi mesi: un governo nato con Berlusconi, con Scelta Civica unita e senza Renzi segretario». Così il premier nel corso della conferenza stampa di presentazione di «Impegno Italia», la proposta di patto di coalizione tra i partiti che sostengono il governo, a palazzo Chigi, respinge lipotesi di un rimpasto di governo. «Non ho perso tempo», spiega poi, e anche se cè stato un ritardo «non è colpa mia». Il presidente del Consiglio non vuole lasciare la poltrona a Matteo Renzi e ci si incolla. E proprio al segretario del Pd lancia una stoccata: «Le dimissioni non si danno per dicerie, bisogna giocare a carte scoperte, soprattutto chi vuole venire qui al posto mio». Poi le tappe: «La data del termine di Impegno Italia – spiega – è legata al completamento delle riforme. Quando avremo fatto legge elettorale, riformato il Senato e il titolo V della Costituzione, allora sarà terminato il lavoro».