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Successo per il carnevale


Strade e piazze gremite di gente, spettacoli e tanta allegria. È stato un successo il carnevale di Pavullo, andato in scena domenica in centro. Centinaia di persone, con i bambini nel ruolo di indiscussi protagonisti, hanno sfilato accompagnati dal Gruppo Folkloristico di Verica e delle esibizioni delle scuole di danza New Dance e Le Muse. Soddisfatta per la riuscita dell’evento, l’assessore Salsi: «Ci sono stati gli ingredienti giusti: entusiasmo, allegria, tradizione e fantasia».

Il vescovo “benedice” la piccola impresa «Vitali le ditte a conduzione familiare»


Lanfranchi ha incontrato la Lapam

PAVULLO – Di giovani, sviluppo e vitali imprese a conduzione familiare, hanno parlato nei giorni scorsi il vescovo Lanfranchi in visita pastorale a Pavullo insieme a molti rappresentanti del mondo delle imprese che fanno parte della Lapam. «Per uscire dalla crisi – ha detto Antonio Bellettini, responsabile dell’area sindacale Lapam Confartigianato – è necessario assumersi responsabilità, agire con coraggio e fare sistema, non soltanto tra realtà ‘assimilabili’, ovvero come associazioni di categoria, ma anche stringendo un’alleanza con altre realtà, come il mondo della scuola e come la stessa Chiesa”. Nel corso dell’incontro non sono mancati spunti interessanti. «Rappresentiamo imprese piccole e medie – ha spiegato Bellettini – imprese non di rado a conduzione familiare o comunque nelle quali imprenditore e dipendenti formano qualcosa di simile a una famiglia. E, di più, siamo ramificati e presenti non solo nei centri più grandi, qui per fare un esempio a Pavullo, ma anche nei centri più piccoli, nei paesi e nelle frazioni, questo rappresenta un valore enorme. La Dottrina Sociale della Chiesa da sempre mette al centro della sua attenzione anche il lavoro autonomo: a nostro avviso questo è l’espressione imprenditoriale della famiglia, sia perché coinvolge e responsabilizza direttamente la persona sia perché le figure che vi operano diventano anch’esse parte di un nucleo fiduciario. Il lavoratore è una risorsa per l’imprenditore ma al tempo stesso, e via via sempre di più, l’imprenditore è una risorsa per il dipendente perchè offre lavoro, a maggior ragione in un momento così difficile». Un dirigente Lapam ha anche sottolineato come sia determinante che «il mondo dell’impresa entri nei consessi politici e istituzionali. Gli imprenditori, che spesso fanno sacrifici pur di non perdere dipendenti e consentire a intere famiglie di avere il denaro per la sussistenza, sanno fare le scelte giuste e sanno che non è possibile tagliare sul sociale. Ci sono settori della pubblica amministrazione che è, invece, possibile far dimagrire per trovare le risorse necessarie alle persone più in difficoltà». Lanfranchi ha raccolto le indicazioni e ha sottolineato l’importanza di un nuovo patto sociale e la centralità della piccola impresa a stampo familiare. Alla fine il vescovo ha ricordato anche i giovani, motore dello sviluppo e ha auspicato politiche e strumenti ad hoc che consentano loro di trovare occupazione quando hanno più entusiasmo e aspirazioni, senza attendere anni per entrare nel mondo del lavoro».

Rilancio di Roccamalatina


Il parco regionale dei sassi di Roccamalatina che interessa i Comuni di Guglia, Marano e Zocca è un’opportunità di sviluppo per questi centri che soffrono lo spopolamento. Ma abitare in una zona protetta significa sottostare a vincoli stringenti. Per semplificare la vita ai cittadini è stato presentato ieri un manuale d’uso sulle regole del Parco. Suggerimenti per il recupero delle case nel rispetto dell’ambiente e di uno sviluppo più armonico, senza dimenticare il turismo.

Centrodestra, rullano i tamburi Sarà battaglia in Consiglio


Gli interventi di Forza Italia e di Celloni

E le opposizioni daranno battaglia in Consiglio il 20 febbraio. Il centrodestra segue naturalmente la filosofia nazionale del ridurre al minimo l’imposizione fiscale, quindi boccia l’impostazione modenese sempre improntata al «tassa e spendi». Ieri in commissione dove sono state presentate le delibere il capogruppo di Forza Italia Adolfo Morandi è stato chiaro «si fa il bilancio con le tasse, naturalmente noi siamo per una riduzione veramente significativa dei costi della macchina comunale». Poche novità, insomma.«Dagli affiti concordati ai comodati d’uso per i figli ci sono degli aumenti e si vanno colpire anche le nuove generazioni che più soffrono la crisi» mentre «resta l’imposta di soggiorno». Niente di nuovo sotto il sole modenese. Sul tema interviene anche il consigliere Sergio Celloni «Ecco come il Comune di Modena e l’assessore al bilancio mantengono le promesse: aumentando a dismisura le tassazioni Imu sulle case cedute in comodato a parenti di primo grado, fingendo non solo di non sapere quanto questa formula sia utilizzata dai cittadini per dare sistemazioni ai propri familiari, ma anche ignorando quanto era stato promesso nel consiglio dell’anno scorso». Si picchia duro sull’amministrazione dalle fila del centrodestra perchè «l ‘ assessore Boschini aveva promesso che avrebbe, per il futuro, analizzato la situazione e, sottinteso, di andare in quella direzione. Ecco invece che la direzione presa, ora che siamo in fase di bilancio preventivo e che dunque tutto sarebbe possibile, è completamente opposta. E il Comune che finge buonismo, in realtà, attacca ai fianchi anche quelle ormai poche famiglie che possono essere di sostentamento per i parenti. Una miopia gravissima che incide ancora una volta sulla qualità di vita dei modenesi».

E gli inquilini hanno paura dei rincari


Non solo i proprietari, ma anche gli inquilini si schierano contro l’ipotesi di Imu annunciata dall’assessore al bilancio Giuseppe Boschini. Sul banco degli imputati ancora l’aumento delle aliquote sugli affitti a canone concordato a causa del quale «non converrà più affittare con il regime calmierato, preferendo invece il canone libero, che vuol dire maggior affitto per l’inquilino». I sindacati Sunia-Cgil, Sicet-Cisl e Uniat-Uil denunciano di dover «assistere per l’ennesima volta ad una fiscalità locale iniqua che va esattamente in controtendenza alle conquiste dei sindacati inquilini». I sindacati chiedono, dunque, al Comune di cambiare rotta. Inoltre sostengono che nel 2013 il governo ha creato un Fondo per la morosità per gli inquilini che in modo incolpevole non riescono a pagare e quindi dopo «aver ottenuto a livello nazionale questi sostegni, ci aspettavamo che anche a livello locale ci fosse la stessa attenzione». Insomma una politica che non piace a nessuno.

Gabelle locali


I cittadini ripagano per la prima abitazione

Resta l’imposta di soggiorno Ma frutta solo 300mila euro


Piccolo sconto sui giorni di pernottamento

Qualche ritocco, ma l’imposta di soggiorno resta e si paga. Ieri in commissione è stata presentata la delibera che sarà fatta votare in consiglio comunale senza rilevanti modifiche rispetto allo scorso anno. Dai documenti esaminati ieri dai consiglieri emerge un piccolo sconto. Si legge nella delibera: «ridurre il presupposto impositivo di applicazione dell’imposta nel numero di soggiorni effettuati per notte da quindici (15) a dieci (10)». E’ prevista poi un’esenzione ai «dipendenti e collaboratori della struttura ricettiva e di tirocinanti e stagisti di scuole alberghiere che soggiornano per motivi di lavoro e di formazione-lavoro». Si fornirà pure «un software gestionale, che il Comune mette facoltativamente a disposizione,senza alcuna obbligatorietà nell’uso, e che consente di effettuare in modo semplificato gli adempimenti d’imposta ossia la determinazione o calcolo del dovuto e la redazione della dichiarazione con invio telematico della stessa al Comune». Lievi modifiche che non trasformano la filosofia di fondo di questa gabella che nelle casse comunali porta solo 300mila euro e che quindi non cambia lo stato di salute delle casse municipali. Le associazioni di categoria dopo aver provato a dissuadere l’amministrazione comunale dall’applicare l’imposta, sono scese in piazza e sono sfilate in corteo, hanno subito la gabella. In questi mesi però hanno fatto incontri e messo sul tavolo proposte per ottenere qualche sconto e agevolazione vista anche la perdurante crisi economica. Hanno ottenuto qualcosa, ma l’imposta resta ed è stata messa a bilancio anche per i prossimi anni. L’unica speranza è un cambio di amministrazione, alle imminenti elezioni, con assessori più sensibili alla riduzione dell’imposizione fiscale.

Imu e Tasi, giunta ancora sotto tiro Attacco di proprietari e Confedilizia


L’assessore Boschini propone di far pagare pure i figli

Gli imprenditori non brindano: «Una moderata soddisfazione»


Per Malpighi :«Molto altro si può fare»

L’applicazione modenese delle tasse sulla casa, anticipata in commissione dall’assessore al bilancio Giuseppe Boschini, non piace per niente ai modenesi. Ieri l’esponente del Pd ha propostoai genitori, visto l’aumento delle aliquote sul comodato d’uso per i figli, di usare gli affitti a canone concordato perchè costano di meno. In altri termini far pagare pure la casa dei genitori alle giovani coppie in crisi. Ieri è arrivata anche un’altra bocciatura, firmata dall’associazione piccoli proprietari e Confedilizia. «L’Imu, cambia solo nome, ma di fatto la tassazione sugli immobili viene reintrodotta, con un sistema farraginoso a cui mancano chiarezza e trasparenza». In particolare «in barba al tanto parlare dei mesi scorsi e alle promesse di abolizione dell’Imu sulle prime case ora ai modenesi si chiede di pagare una Tasi, Tassa sui servizi indivisibili, senza che siano definite le detrazioni a favore delle fasce sociali più deboli». Sullo specifico modenese si aggiunge il problema «più grave» dei «contratti concordati per l’affitto – spiega Giovanni Guazzaloca, presidente di Asppi Modena- sui quali proprio il Comune di Modena si era distinto per aver contenuto l’aliquota, riconoscendone l’importanza». Si tratta di una forma contrattuale che consente affitti più bassi per gli inquilini e detrazioni fiscali per i proprietari degli immobili e «proprio a sottolineare l’importanza dei contratti cosiddetti concordati, che costituiscono un forte strumento di equilibrio sul mercato locativo, il governo ha stabilito di recente la riduzione della cedolare secca dal 19 al 15%», ricorda Guazzaloca. Eppure, il Comune di Modena, che «applicava un’aliquota Imu del 4,6% ora la farà salire al 7,2% con un aumento inaccettabile di oltre il 50%». Critiche anche agli aumenti sulle aliquote per gli affitti liberi e i comodati di primo grado. In questo periodo «di difficoltà», con i canoni in calo e la morosità crescente, «i proprietari appaiono ulteriormente penalizzati- sostiene Francesco Bruini di Confediliza – e la locazione non può essere colpita in questo modo». Le due associazioni poi contestano le modalità con cui le decisioni sono state prese: «senza confronto con le parti sociali, le categorie e i cittadini e questo documento disattende ogni necessità legata al mondo dell’affitto». (gbn)

Per le aziende nuova area da 18.000 mq


Nell’area da 18.000 metri quadri in via Regina Pacis, attualmente identificata come ‘Spray dry’, sarà possibile delocalizzare aziende la cui attuale sede non risulta più compatibile con l’ambiente urbano o i cui ambienti siano insufficienti allo sviluppo delle proprie attività. E’ stato deciso l’altra sera dal consiglio durante l’approvazione di una variante al Piano Operativo Comunale (Poc) riguardante la suddetta area, di proprietà del Comune e trasferita ad SGP. «La proposta di modifica posta all’approvazione del Consiglio e che identifica la tipologia di aziende che possono chiedere di essere delocalizzate – ha affermato l’assessore all’urbanistica Claudia Severi illustrando il documento – introduce di fatto il prerequisito per potere concorrere al bando e per potersi aggiudicare il diritto all’acquisto di uno dei tre lotti edificabili da circa 6000 metri quadrati ciascuno, in cui è suddivisa l’area e che saranno oggetto di asta pubblica».

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