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La cura Bepi Pillon funziona, ma calabresi in zona playout


    Giuseppe Pillon, 57 anni, il 16 marzo 2013 è tornato ad allenare la Reggina: è stato ingaggiato in sostituzione dell’esonerato Davide Dionigi. Esordisce con una vittoria esterna ad Ascoli per 3-0 mentre alla sua seconda gara batte in casa per 2-1 la Juve Stabia. Preferisce il modulo 4-4-2. In carriera ha allenato ben 14 squadre differenti: oltre alla Reggina, esperienze bis anche ad Ascoli e Treviso.

    La curiosità


      Tre vittorie e due sconfitte. E’ questo il bilancio – positivo . di Pillon sulla panchina dei calabresi. Eppure la Reggina è in piena zona playout: se finisse oggi i lcampionato, infatti, sarebbe necessario lo spareggio con l’Ascoli (ex squadra di Pillon). Con 37 gol all’attivo la Reggina ha una delle peggiori difese del campionato. Solo Pro Vercelli, Vicenza e Grosseto hanno fatto peggio.

      Attenti a…


        Con Di Michele squalificato, Pillon punta tutto sull’estro e la corsa di Simone Rizzato. Sarà lui uno dei due esterni offensivi che avranno il compito di rifornire le due punte. Fin qui non è stata una stagione esaltanze per il tornante sinistro nato a Terracina nel 1981: solo un gol in 30 presenze. Lui è uno dei giocatori simbolo dei calabresi: 147 presenze in maglia amaranto, dal 2009 ad oggi.

        Reggina 4-4-2


          C’è un sito che raccoglie tutte le testimonianze


            TerreMOti racconto è il sito Internet – http://www.terremotiracconto.it/ – che raccoglie impressioni, ricordi, racconti delle vittime del sisma. E nasce «da un’idea di Isabella (che si definisce una ‘fotoamante’), di Massimo (l’informatico di Informanet) e di Marlene (blogger)». A Natale i racconti sono stati raccolti in un e-book che è possibile scaricare dal sito. Un gran bel lavoro da parte di questi blogger che hanno dato spazio e visibilità alla memoria storicae sismica della Bassa.

            Hai vissuto quell’incubo? Raccontacelo


              Tra poco più di un mese sarà trascorso un anno. Un anno da quei terribili momenti, che per convenzione si riassumono nelle date del 20 e 29 maggio, ma che in realtà abbracciano un periodo molto più ampio, fatto di stress, ansia e fatica, fisica e psicologica. Stiamo ovviamente parlando del terremoto, un evento che ha devastato il nostro territorio e che ha prodotto morte, sconforto e paura. Ciascuno di noi ha ben impressi nella mente quegli attimi, un ricordo vivido della scossa delle 4 di notte del 20 maggio, di quella delle 9 del 29, e ancora di quella sempre più angosciante delle 13 dello stesso giorno. A seconda di dove ci trovavamo, di chi avevamo di fianco, della sensibilità differente di ogni essere umano, il ricordo di quegli attimi assumerà caratteristiche del tutto personali. E’ per questo che abbiamo intrapreso questo viaggio nella memoria. Per farlo abbiamo bisogno di voi, della vostra voglia di mettervi al computer e buttare giù sensazioni e sentimenti di quei giorni. Per contribuire a creare un piccolo ‘archivio della memoria’ basta inviare una mail all’indirizzo redazione@modenaqui.it con il vostro ricordo legato al terremoto. Perché, ricordare, è l’unico antidoto che abbiamo: il sisma ci ha segnato profodamente, a qualcuno (troppi, evidentemente) ha cambiato la vita, creando problemi ancora in gran parte irrisolti. Ci siamo resi conto che la natura può essere talmente devastante da buttare giù sogni e certezze costruite in una vita. Ma il sisma ci ha anche reso più forti, mostrandoci lati di noi che non conoscevamo. Anche per questo è importante ricordare.Un lavoro per noi, per i nostri cari, per la nostra comunità che non vuole dimenticare l’evento che ha segnato la vita di migliaia di persone.

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