Intervista al vice questore aggiunto Amedeo Pazzanese
E uno di quei temi che fa parlare, discutere e anche litigare. La sicurezza in città è anzi diventata la priorità dei modenesi, che stretti dalla morsa della crisi che non lascia scampo, sono sempre più preoccupati da quei reati (furti, scippi, rapine) che mirano ai propri beni, a ciò che magari si è riusciti a conquistare con tanta fatica e tanti sacrifici. Fare parte di una cittadinanza attiva, vigile e attenta, significa anche adottare quei piccoli accorgimenti che fanno la differenza. Proprio a questo si riferisce il vice questore aggiunto Amedeo Pazzanese, dirigente della squadra Mobile della Questura di Modena, che dagli studi di TgQui lancia un appello ai modenesi. Dottor Pazzanese, rapine, scippi, furti in appartamento e ai danni di esercizi commerciali esasperano la cittadinanza. Cosa può fare il modenese per aiutarvi a prevenire questi episodi di criminalità? «Segnalare ogni loro sospetto, movimenti strani sotto casa, persone mai viste che si aggirano in una determinata zona: ogni elemento potrebbe essere prezioso per prevenire un furto o una rapina. Reati del genere infatti – spiega Pazzanese – vengono spesso preceduti da sopralluoghi accurati da parte dei malviventi. Quindi, anche se la segnalazione non dovesse portare a risultati immediati (come arresti o fermi di polizia, ndr), potrebbe aiutare a scongiurare azioni criminose». Londata dei furti in appartamento sembra attraversare un momento di pausa, fortunatamente, anche se non si deve assolutamente abbassare la guardia. Qual è attualmente la situazione modenese riguardo questi preoccupanti fenomeni di criminalità? «La situazione attuale è simile in tutta Italia. Per tutta una serie di motivi, tra cui la crisi e le conseguenti difficoltà economiche, da qualche tempo si verifica un aumento di alcune tipologie di reato, come appunto scippi, furti e rapine. Abbiamo riscontrato anche un diverso modo di agire, che vede sempre più malviventi improvvisati. Oggi, i cosiddetti reati predatori vengono sempre più commessi da ragazzi giovani, che colpiscono in modo imprevedibile. La maggior parte delle volte non sono stanziali a Modena, magari si appoggiano a parenti, amici, e per questo le attività di repressione sono sempre più difficili». Parliamo di criminalità organizzata: cosa si sta facendo per contrastarla? «Le mafie operano su livelli diversi rispetto alla cosiddetta micro-criminalità. Le attività di interesse della criminalità organizzata non hanno impatto immediato sulla cittadinanza, sono più subdole, silenziose. Non si puo parlare di prevenzione perché non ci sono reati visibili sul territorio (se non reati commessi come mezzo per arrivare allo scopo). Di recente si è svolta una riunione con il procuratore distrettuale antimafia per lincremento delle misure di prevenzione, personali e patrimoniali, che permettono di colpire non solo i soggetti che hanno avuto condanne per mafia, ma anche quei personaggi che, pur non essendo definibili , ruotano intorno a questo mondo».