Nel video Alfonso Bracigliano Infermiere e Dirigente Cisl Fp

Insulti, minacce ma soprattutto aggressioni fisiche. Le corsie degli ospedali stanno diventando una vera e propria trincea. Il clima che si respira tra i reparti è pesante. Quasi ogni giorno qualcuno, in servizio, subisce violenza. Verbale o fisica. È diventato difficile accogliere i pazienti, comunicare esiti di esami, prescrivere terapie diverse da quelle da loro richieste e prevedere le loro reazioni. O, addirittura, rischiare di finire pestati perché, a eseguire un prelievo di sangue è un tirocinante universitario. Proprio come accaduto ieri, nel reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Baggiovara. Una “spedizione punitiva” perché la paziente si è sentita trattata da “cavia”. Due infermieri sono stati allora colpiti con pugni al volto e all’addome. Le ultime – ennesime – vittime di una scia drammatica di violenza che non si arresta.

L’azienda Ospedaliero Universitaria di Modena ha condannato con forza l’aggressione. Ma è solo l’ultima di una lunga lista. Per i sanitari, ogni giorno in prima linea, serve fare molto di più.