Perquisizioni a tappeto in tutta Italia già dalle prime ore di questa mattina. La complessa indagine della Polizia di Stato, nell’ambito dell’operazione Wet Shoes, è sfociata nell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per due tunisini e degli arresti domiciliari per un terzo connazionale. A loro è contestata l’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante della transnazionalità. I tre, infatti, grazie ad una rete di complicità sul territorio di Macerata nelle Marche avevano formato un sodalizio criminale capace di gestire in toto l’approdo clandestino sulle coste siciliane di stranieri, quasi tutti nord africani e favorirne il trasferimento in tutta l’area Schengen. È stato inoltre riscontrato che tra gli immigrati clandestini, vi fossero soggetti vicini a circuiti di guerrieri impegnati in aree di jihad. 44 le perquisizioni nei confronti di 18 indagati e di altre 26 persone risultate essere vicine all’organizzazione criminale, tutte residenti in alcune province italiane, tra cui anche Modena. “Wet Shoes” è un’indagine costola di un’altra attività della Digos di Roma dopo l’attentato terroristico del 19 dicembre 2019 a Berlino per mano del terrorista tunisino Anis Amri, in considerazione del suo precedente soggiorno clandestino in Italia. L’uomo con documenti falsi si sarebbe in seguito stabilito in Germania.
OPERAZIONE “WET SHOES”: PERQUISIZIONI IN TUTTA ITALIA, ANCHE A MODENA
Si chiama “Wet Shoes” l’operazione contro l’immigrazione clandestina coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona. A Modena risulterebbero residenti una o più persone vicine al sodalizio