Sono stati giudicati e condannati ieri con rito abbreviato i 14 imputati, tutti soggetti di nazionalità magrebina, tratti in arresto nell’ambito dell’operazione Tiger e ritenuti responsabili di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ieri davanti al Gip sono stati riconosciuti tutti colpevoli e condannati complessivamente a scontare oltre 50 anni di carcere e a pagare decide di migliaia di euro di multe. I fatti risalgono all’ottobre del 2020 quando i Carabinieri della Compagnia di Sassuolo avevano smantellato una maxi rete di spaccio di sostanze stupefacenti. In quell’occasione i militari avevano emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 19 soggetti tra i 21 e i 49 anni. L’indagine, partita nell’ottobre del 2019, aveva permesso di docu documentare 4500 episodi di spaccio con la movimentazione di circa 47 Kg di stupefacente, per un complessivo giro di affari ipotizzato di oltre 5 milioni di euro. In sostanza il gruppo criminale aveva il monopolio dello spaccio a Sassuolo, dove c’era anche la loro base organizzativa, ma i traffici andavano ben oltre i confini della nostra provincia e si estendevano anche a Bologna, Reggio Emilia e Mantova. In particolare, gli indagati, al fine di eludere i controlli di polizia, utilizzavano applicativi della rete Internet sui quali si esprimevano con linguaggio codificato e occultando lo stupefacente all’interno dei veicoli nella loro disponibilità.
OPERAZIONE TIGER, CONDANNATI AD OLTRE 50 ANNI DI CARCERE 14 IMPUTATI
Sono stati condannati a scontare complessivamente oltre 50 anni di carcere gli imputati tratti in arresto nell’ambito dell’operazione Tiger. I fatti risalgono al 2020 quando i carabinieri di Sassuolo erano riusciti a smantellare una maxi rete di spaccio di stupefacenti