Si aggiunge un alone di mistero alla vicenda di Filippo Polistena, l’imprenditore di pompe funebri di Mirandola che trascorrerà le feste ai domiciliari in seguito all’operazione ‘Rinascita Scott’, condotta dai Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia, in esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare del gip di Catanzaro su richiesta della Dda, a carico di 334 persone dislocate su tutto il territorio nazionale. Polistena, estraneo all’accusa di associazione mafiosa che riguarda buona parte degli altri indagati, è accusato di truffa alla pubblica amministrazione. Filippo Polistena, che per la precisione è accusato di aver frodato per la cifra di 80 euro il comune di Vibo Valentia, in realtà sarebbe totalmente estraneo ai fatti. Lo ha anticipato il suo avvocato, Luigi Assisi del foro di Vibo Valentia, secondo il quale gli inquirenti avrebbero commesso il classico scambio di persona, indagando il suo assistito al posto di un parente, omonimo del titolare dell’agenzia mirandolese, anch’esso titolare di un’agenzia di pompe funebri a Vibo Valentia. In attesa di poter esporre la propria versione dei fatti alla magistratura, evento che probabilmente nona avverrà se non al termine delle festività natalizie, Filippo Polistena resterà ai domiciliari a Mirandola
OPERAZIONE RINASCITA SCOTT: IL DUBBIO DELLO SCAMBIO DI PERSONA
Filippo Polistena, l’imprenditore di Pompe Funebri mirandolese ai domiciliari per la maxi operazione dei Ros di Vibo Valentia, sarebbe estraneo ai fatti ma scambiato per un omonimo. Questo quanto dichiarato dal suo avvocato